Medici Senza Frontiere: Risposta all’Ebola lenta e frammentaria: si rischia il doppio fallimento

Nota: La versione Inglese dell’articolo (World’s Ebola response slow, patchy and inadequate, Médecins sans Frontières says) è più dettagliata e include documenti.
L’articolo di MSF (Medici Senza Frontiere) mette in evidenza un elemento importantissimo, che attualmente sta diventando il punto critico in molti settori: la mancanza di competenze.
Invito a leggere questo articolo con una doppia chiave interpretativa: come un grido di allarme su una emergenza che in Africa e nel mondo può portare gravi conseguenze, e come una problematica strutturale della cooperazione, ma non solo, che in ambiti di ‘non emergenza’ passa inosservata.
In questi ultimi tempi trovo sempre più spesso segnalazioni dirette o indirette di problematiche legate alla mancanza di dialogo tra esperti e di accesso competenze. Attenzione però, le competenze esistono e sono disponibili, ma spesso le reti (o mancanza di reti) in cui sono inserite le organizzazioni non riescono a rispondere in tempi utili alla richiesta e quindi si finisce per fare con ‘quello che c’è a disposizione’, con le conoscenze che si hanno e facendo quello che si può. Insomma ci si arrangia.
Arrangiarsi va benissimo, e chi ha operato in cooperazione sa quante volte attraverso le tecnologie appropriate, si siano risolti problemi in modo semplice, economico e sostenibile. Ma è appunto il termine ‘appropriato’ che è centrale. L’intervento che stiamo pensando è appropriato? Può essere ottimizzato o migliorato? Spesso penso alla frase: “se l’unico attrezzo che hai è il martello, finirai per vedere tutti i problemi come se fossero chiodi.”